martedì 12 maggio 2009

Sono anche fatti miei

Tralasciando le ultime, rivoltanti dichiarazioni sui migranti che vengono in Italia a bordo di barconi (parlando dall’Egitto, dove si trova per un vertice bilaterale, ha detto: “sono persone che hanno pagato un biglietto, non persone spinte da una speciale situazione in quei Paesi dove sarebbero vittime di ingiustizie”), desidero tornare sulla questione Noemi.
Più d’uno, nei giorni scorsi, ha opposto al mio interessamento l’obiezione che si tratta di una vicenda privata. A mio avviso, non lo è. Ecco perché.
Nelle dichiarazioni riportate da Repubblica il 3 maggio, Veronica è finalmente sbottata: “non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni”. E ha confessato: “ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. E’ stato tutto inutile”.
Primo punto: le minorenni. Breve riassunto delle puntate precedenti.
La sera del 26 aprile, il nostro arzillo presidente del Consiglio si è portato alla festa di diciotto anni di una squinzietta di Napoli, tale Noemi Letizia, aspetto gradevole e sogni da star. Famiglia modesta, il papà è un impiegato comunale che guadagna poco più di 12mila euro l’anno e la mamma una bella donna con qualche esperienza in tv locali.
Come si sono conosciuti? Che rapporto c’è tra loro? In oltre due settimane, nessuno è stato in grado di chiarirlo. E molti, senza l’appiglio di risposte convincenti, hanno formulato le ipotesi peggiori. Cioè che il nostro capo del governo – 73 anni a settembre – possa aver intrattenuto, o intrattenga ancora, una relazione di natura tutt’altro che filiale con la neodiciottenne.
E’ importante che il primo ministro in carica precisi, una volta per tutte, che non è affatto così. E che ci dica quando, dove, come e per mezzo di chi ha incontrato la ragazza. Anche con un’audizione in Parlamento. Perché, a meno che il codice penale non sia cambiato, in Italia esiste una legge, la 38/2006, che punisce “chiunque compie atti sessuali con un minore di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni, in cambio di denaro o di altra utilità economica”. Insomma, farsi una minorenne in cambio di regali, gioielli, promesse di fulminea carriera nello spettacolo e/o nella politica è reato. Ed è di pubblica rilevanza che il nostro primo ministro ci liberi una volta per tutte dal sospetto di essersene macchiato.
Altro punto: la salute. In che senso il nostro presidente del Consiglio “non sta bene”? E’ in grado di continuare il proprio lavoro? Sarebbe così cortese da darci rassicurazioni in merito? In oltre due settimane, nessuno l’ha fatto.
E sfido chiunque a dire ancora che si tratta di faccende private.

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