giovedì 30 aprile 2009

C'era una volta un re

Vai a sapere perché il presidente del Consiglio e patron del colosso dei media Silvio Berlusconi, l’uomo indubbiamente più potente d’Italia, è così in confidenza con una squinzietta di appena 18 anni che si chiama Noemi Letizia (Letizia è il cognome, Noemi il nome), non appartiene certo all’upper class e – senti senti – sogna una carriera nel mondo dello spettacolo. C’è chi adombra segrete paternità (“ma nessuno ha notato che lei e il nostro capo del governo sono due gocce d’acqua?”, arriva a scrivere un utente su un sito web). Chi invece ipotizza un contatto con la famiglia della ragazza dovuto all’antica fede politica del di lei padre, uomo di vecchia appartenenza socialista. Vai a sapere.
Riassunto delle puntate precedenti. Silvio, potente signore della penisola italica, si reca a Napoli nella sera di domenica 26 aprile in vista di un impegno in città il giorno successivo. Prima di coricarsi, il noto tiratardi – quasi 73 anni all’anagrafe, 35 nel corpo e nell’anima – fa tappa a una festa per un diciottesimo compleanno. La profana celebrazione è in un luogo non proprio vicino al centro. Ma tant’è. Lui va e suscita in sala sorpresa, stupore, giubilo. La festeggiata non riesce a credere che “papi” – così lo chiama – sia davvero là. Ma lui c’è. E presto è su tutti i giornali e siti web. Per questo – e per le ventilate candidature di procaci starlette di cui abbiamo già parlato – la “prima signora” Veronica Lario si risente moltissimo. E affida all’agenzia Ansa parole cariche di indignazione. “Al diciottesimo dei nostri figli non è mai venuto, pur essendo stato invitato”, rivela.
Tra scambi di battute e dichiarazioni alla stampa, l’intera vicenda non si è ancora conclusa. Ci offre però lo spunto per riflettere su quanto un solo uomo non soltanto abbia impregnato della propria essenza un intero Paese – le sue faccende private sono le faccende di tutti, complici il suo carisma e soprattutto la molteplicità dei ruoli di primissimo piano che ricopre – ma abbia cancellato ogni confine tra sfera pubblica e sfera privata. Perché, come nell’età dei re e degli imperatori, la sua sfera privata è oramai la nostra sfera pubblica. Le sue relazioni, le sue amicizie, i favori che ha ricevuto e quelli che ha concesso danno forma, sostanza e indirizzo all’agenda e alle istituzioni politiche.
Tutto questo già si sa. E l’“affaire Noemi” fa tristezza non per quel che è, ma per quel che ci ricorda. E che non ci indigna mai abbastanza.

martedì 28 aprile 2009

La quadratura del Centro

Sono forse l’unica ad aver notato quanto stanno continuando a pizzicarsi Forza Italia e Alleanza nazionale dopo le nozze, celebrate a Roma con rito civile lo scorso 27 e 28 marzo? Prendiamo l’ultimo caso, quello delle vallette scelte e addestrate all’ultimo momento per il seggio del Parlamento europeo. Una corsa a cui pare parteciperà l’ex annunciatrice Rai Barbara Matera. Per farla breve. Il 6 e 7 giugno voteremo per il rinnovo del Parlamento europeo. Partiti e coalizioni lavorano alle liste dei candidati. Servono volti giovani e piacenti, avranno pensato dalle parti di Fi. Ed ecco dunque spuntare dal cilindro del colosso televisivo Raiset – nato dall’unione di fatto tra Rai e Mediaset – una manciata di aspiranti eurodeputate. Le fanciulle hanno partecipato a un corso intensivo tenuto a Roma da docenti del calibro di Franco Frattini, attuale ministro degli Esteri, e Renato Brunetta, responsabile del dicastero della Pubblica amministrazione. Non tutte hanno superato la prova. Ma almeno un volto giovane, femminile e bellissimo per la competizione elettorale sembra ora assicurato. L’intera faccenda non è piaciuta molto a quelli di An. “Le donne devono avere la possibilità di accedere alla politica, e nei posti di rilievo, purché siano competenti e preparate”, si legge su Ffwemagazine, giornale online della Fondazione Farefuturo, legata ad Alleanza nazionale. “I pensatori di Fini mettono il burqa alle donne in politica”, ha subito rinfacciato “Il Giornale” (di casa Berlusconi). Lo stesso Gianfranco Fini, presidente della Camera dei deputati e leader di An, è intervenuto nel dibattito con una nota, nel tentativo di sforzarlo. “Valutazioni comprensibili ma eccessive” quelle di Farefuturo, quindi “non totalmente condivisibili”. Al di là dell’ennesima polemica interna, che evidenzia le insofferenze di An e segue le ben più rilevanti tensioni tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (principale ispiratore e leader di Forza Italia) e Fini sul ruolo istituzionale del capo dello Stato, c’è da chiedersi quanto terrà il matrimonio di convenienza tra due forze politiche tanto diverse per storia e natura, oltre che per usi e costumi (quelli di An indubbiamente più morigerati). E quanto impiegherà Berlusconi a mettere da parte Fini per spostarsi dove gli sarebbe più congeniale. Verso il Centro. Di Pier Ferdinando Casini, magari.

giovedì 23 aprile 2009

Ottimo lavoro, ragazzi

Allora, vediamo se ho capito bene.
Il consiglio dei ministri si è riunito oggi a L’Aquila. E i nostri onorevoli stipendiati hanno deciso che: 1) la ricostruzione costerà 8 miliardi di euro; 2) neanche un centesimo verrà estorto agli italiani sotto forma di nuove tasse, annuncio questo pompato da tutti i telegiornali con entusiastico vigore; 3) si rivedrà invece il bilancio dello Stato, eventualmente ritoccando la spesa pubblica.
Ritoccando la spesa pubblica. Interessante. Mara Z., 33 anni, insegna in una scuola elementare del Nord Est. Per disposizioni dell’istituto, può produrre cinquanta-fotocopie-cinquanta al mese. Per diciassette alunni. E tre materie: matematica, geometria e scienze. Il prossimo anno potrà forse farne venti al mese. O, se sarà fortunata, trenta. Chissà.
Certo è che i conti pubblici dovranno essere tenuti sotto controllo, se è vero che – come ci informa il Fondo monetario internazionale – ci aspetta un debito al 121% del prodotto interno lordo. E non stupiamoci se, di quando in quando, il mercato evita i nostri bond.
Ci auguriamo che si tagli dove si può tagliare. E come si può tagliare.
Altra novità da L’Aquila. Il G8 di luglio si farà non più alla Maddalena, in Sardegna, ma in Abruzzo. Traversando una città ormai sgombera dalle macerie – e per allora sarà di certo stata sgomberata, se non altro per esigenze scenografiche – i leader degli Otto Grandi si riuniranno in un centro dove ogni forma di contestazione sarà tenuta lontana dall’uso strumentale del ricordo di chi sotto le macerie è morto o ha perso tutto. Chiunque volesse manifestare, in quei giorni e in quella occasione, verrebbe additato come sciacallo. Insomma, la forza delle ragioni – e io ho a cuore quelle dei più pacifici, che sono sempre i più efficaci – è stata disinnescata con ben tre mesi di anticipo. Ottimo lavoro, ragazzi.

mercoledì 22 aprile 2009

Pompare l'attesa spompa

Torna il giornalismo delle “ore decisive”. Dopo aver subito per mesi le “ore decisive per Alitalia”, di volta in volta sul punto di essere venduta/fallire, adesso tocca a Fiat.
Il 31 marzo è scaduto il termine entro il quale General Motors e Chrysler avrebbero dovuto presentare i propri piani di ristrutturazione per ottenere dal governo americano altri fondi. Progetti alla mano, l’amministrazione Obama ha rimandato GM a fine maggio, e la più piccola di Detroit a fine aprile. Per la prossima settimana sono attese dunque notizie da Chrysler, che in quella data potrebbe finalmente annunciare l’accordo con l'italiana Fiat. Un accordo che prevede, tra l'altro, la condivisione delle piattaforme tecnologiche e l’ingresso della casa di Torino nel capitale della collega americana.
Ora, non credo di esagerare se dico che è dai primi di aprile che quotidiani, tg, gr, agenzie e siti web raccontano di “ore decisive per l’accordo Fiat-Chrysler”, senza poi annunciare niente di nuovo. Alcuni spunti e anticipazioni, per la verità, sono parsi molto interessanti. Uno su tutti: l’attuale ad di Fiat Sergio Marchionne futuro numero uno di Chrysler.
Presto ne sapremo di più. Intanto, per favore quotidiani, tg, gr, agenzie e siti web: diamo la notizia quando c’è la notizia. Pompare l’attesa spompa. Soprattutto il pubblico.

Piacere di conoscervi

Ciao a tutti.
E' il mio primo giorno, qui.
Piacere di conoscervi.